Schiacciata da una propaganda in cui lo straniero è quasi sempre “clandestino” e la complessità geopolitica è trattata come un problema di sicurezza, l’informazione fa sempre più fatica a raccontare i fenomeni migratori. All’ombra delle guerre che sconvolgono il pianeta, accoglienza, integrazione e cooperazione internazionale dovrebbero entrare nell’agenda politica del paese per far fronte ai flussi migratori, invece assistiamo a una costante lotta mediatica per far emergere fatti e statistiche.

Ne parliamo con quattro esperti - Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale, Carlotta Sami, portavoce per l’Europa Meridionale dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Nello Scavo, giornalista di Avvenire, e Matteo Villa, ricercatore dell’ISPI.

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