Anche l’ambiente mediatico è in crisi e attraversa una fase di emergenza. La polarizzazione dilaga, la disinformazione inquina gli spazi del dibattito pubblico, e i nostri sforzi per ecosistemi dell’informazione più sani rischiano di ritorcersi contro. Il problema non nasce però negli ultimi anni, come si è soliti credere, magari pensando che sia tutta “colpa di Internet”. Le ondate di panico morale tra gli anni Ottanta e Novanta, la cultura del trolling, l’ascesa dell’estrema destra e la sua normalizzazione da parte della stampa tradizionale: sono tutti fattori che hanno contribuito al cambiamento climatico dell’informazione.

Per contrastare questa emergenza, le vecchie soluzioni di alfabetizzazione mediatica non bastano più. Occorre un’etica delle relazioni che guardi oltre a messaggi e messaggeri, per indagare a valle gli effetti dell’informazione tossica.

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