Nel corso del 2022, la guerra in Ucraina ha portato alla mobilitazione di molti cittadini russi e alla repressione di coloro che si opponevano alla guerra. Secondo i dati di OVD-Info, dal 24 febbraio 2022, quasi 20mila attivisti contrari alla guerra sono stati arrestati. Per il procuratore generale Igor Krasnov, attualmente ci sono 187 processi in corso per vilipendio alle forze armate e fake news. Ma è la mancanza di organizzazioni indipendenti a rendere difficile l'espressione di un forte dissenso politico, in una società sempre più atomizzata, dove la “verticale del potere di Putin” si è impegnata per distruggere ogni possibile alternativa già a partire dal 2012, attaccando media, attivisti e oppositori politici. La situazione attuale è caratterizzata dall'ansia e dalla paura di un conflitto sempre più concreto con “l’Occidente collettivo”, mentre le proteste contro la guerra si focalizzano soprattutto su espressioni di solidarietà, come la deposizione di fiori e cartelli. In questo panorama repressivo, è possibile immaginare un’alternativa a Putin?

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