Le disparità di genere persistono anche nel mondo universitario, tra i laboratori e i dipartimenti dove si fa ricerca e le aule dove si formano le nostre future generazioni. Quando pensiamo che l’educazione e la cultura siano uno dei canali più rilevanti per formare persone capaci di rispetto e di attenzione ai diritti di tutti, indipendentemente da genere e provenienza, dobbiamo fare i conti con il fatto che anche nel mondo accademico e della formazione universitaria sono radicate e assai difficili da gestire le stesse complesse relazioni di potere, le stesse strutture patriarcali, la stessa differenza di accesso e di prosecuzione delle carriere che troviamo in altri ambienti. Curiosamente, però, questo mondo sembra sempre impermeabile e difficile da coinvolgere su questi temi, al di là di singoli gruppi di ricerca che le questioni di genere le hanno messe al centro dei propri interessi di studio. È difficile uscire dalla nicchia, dai micro contesti e far diventare il discorso sulla parità e sull’inclusività un tema generale, mainstream, al di là delle dichiarazioni formali che rimangono sulla carta e non producono un cambio di passo.

Quali strumenti e quali linguaggi possiamo e dobbiamo attivare? Quali sono le dinamiche e le esperienze più interessanti che in questi anni abbiamo visto nascere? Ci sono approcci culturali ed educativi che riescono ad essere più efficaci di altri e che stanno aprendo spiragli di cambiamento?

Ne discutono Giulia Blasi e Laura Schettini, in dialogo con Elisabetta Tola.

Organizzato in collaborazione con Valigia Blu.

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